venerdì, settembre 29, 2006

Crossing the bridge

Da Fatih Akin, regista dell'ottimo La Sposa Turca e del delizioso Im Juli, arriva una nuova interessante pellicola chiamata Crossing the bridge - The sound of Istanbul. Si tratta di un documentario incentrato su un viaggio di Alexander Hacke (Einstürzende Neubauten) ad Istanbul alla scoperta della scena musicale turca.

Le immagini sono anche un'ottima scusa per analizzare la vita nella metropoli turca, la sua storia, le tensioni, i problemi e le ambizioni del suo popolo. Istanbul è giustamente il punto di incontro tra due continenti: gli artisti più interessanti sono proprio quelli che, coscienti di questo stato di cose, propongono un originale melange tra suoni occidentali e tradizione. Non solo gli artisti underground sono ritratti nel film: Hacke intervista anche le vecchie star che, come accadeva negli anni '60 in Italia, spopolavano tanto nella musica che nel cinema.

Il momento musicalmente più emozionante è stato quando un'artista curda (purtroppo non ricordo il nome) si è esibita in un vecchio Hammam (bagno turco) dall'acustica eccezionale: una voce incredibilmente emozionante accompagnata da due strumenti a corda (uno suonato da lei stessa). Se avete amato i Dead Can Dance e le loro incursioni nelle tradizioni mediorientali non potrete rimanere indifferenti alla sua splendida canzone. Interessante è stato anche ascoltare le sue considerazioni riguardo alla cultura curda, oggi apparentemente più tollerata dalle autorità turche. Fino ad una decina di anni fa era previsto l'arresto per chi parlava in pubblico il curdo o anche per chi aveva con sé dei dischi di artisti curdi (anche un turista francese passo dei bei guai per questo). L'ambizione del governo di Ankara di entrare in Europa ha fortunatamente fatto allentare il giogo della repressione verso questa cultura, sebbene la situazione sia ancora tutt'altro che rosea.

Hacke ha dimostrato di essere un autentico personaggio: era buffissimo nel muoversi fra i vicoletti di Istanbul con la sua aria dinoccolata; altrettanto buffo era vedere il suo entusiasmo genuino durante le registrazioni degli artisti qui mostrati. Da vero "uomo di musica" non si è mai sottratto dal fare delle Jam session con musicisti a lui diversissimi per storia e formazione musicale. In breve: un vero ganzo.

Per quanto riguarda la musica, beh, diciamo che, a parte la cantante curda summenzionata e un paio di altre band (ottima quella degli artisti di strada, con un'aria da iper-tossici però) non mi trasferirei a Istanbul oggi stesso. Buffo però constatare che la lingua turca è davvero adattissima all'hip hop (molto meglio del francese e, soprattutto, del tedesco!).

mercoledì, settembre 20, 2006

Discogs

Ho scoperto da poco un sito "collaborativo" veramente forte chiamato Discogs. Si tratta di un super archivio di discografie di artisti, inserite, corrette e mantenute aggiornate dagli utenti. E' uno strumento molto utile per gli appassionati di musica ed è assolutamente "addictive" per i collezionisti di vinile e CD.
Nei giorni scorsi ho collaborato correggendo i dati di alcune vecchie produzioni in cassetta degli Ataraxia e inserendo un paio di dischi dei Neon. Stranamente mancano completamente i dischi di gruppi storici della wave anni '80 come Litfiba o Diaframma. Un giorno di questi mi metterò a riempire alcune lacune (tra cui il segnalare il singolo Frontier degli Yalta, un piccolo gioiello della wave "ottantiana").
Resta un mistero il capire come un sito del genere si possa autofinanziare: basterà la pubblicità di Google che compare ai lati delle pagine o le commissioni sulle transazioni di dischi fatte tra i membri della comunità Discogs? Spero vivamente di sì perché il sito nel giro di pochi giorni è diventato uno dei miei "approdi" preferiti nelle sessioni di navigazione sul web.

venerdì, settembre 01, 2006

Recensioni di libri in arrivo su Ver Sacrum

Nella mia peggiore tradizione sto facendo nottata per finire le recensioni dei libri di Ver Sacrum, che vorrei pubblicare i primi giorni della prossima settimana. Ho accumulato una pila di volumi interessanti negli ultimi mesi, cose nuove (è il caso del buon libro Come il lupo di Baldini qui a fianco) e cose invece uscite da più tempo ma troppo interessanti per ignorarle. Riuscirò nel compito titanico di recensire tutto? Temo che qualcosa la dovrò necessariamente tralasciare per evitare di far slittare ancora la data di pubblicazione sul sito. Magari approfitterò del blog per scrivere qualcosa sui volumi che lascerò fuori. Ad esempio a rischio ci sono due delle cose più belle che ho letto quest'anno, ovvero Arrivederci amore, ciao di Massimo Carlotto e V for vendetta, capolavoro a fumetti di Alan Moore e David Lloyd. Di entrambi sono stati tratti dei film. Deludente a mio avviso quello di Soavi tratto dal primo, in cui gli elementi più forti e affascinanti del libro sono stati tagliati fuori (ad esempio gli aspetti di descrizione sociale del "nord-est", tema su cui Carlotto è ritornato nel volume omonimo). Sinceramente per la pellicola V for vendetta mi aspettavo il peggio mentre invece il risultato è tutt'altro che malvagio. C'è un po' troppa "hollywood" in qualche punto (es. la dichiarazione d'amore di V a Evey) ma a mio avviso la "forza politica" del fumetto è rimasta intatta in questa versione cinematografica.
Basta "rants": a dormire ora. Domani mi aspetta un'altra nottata di recensioni....