giovedì, aprile 12, 2007

Nine Inch Nails: live in Monaco e Milano (parte 1)

Per non tediare i lettori di Ver Sacrum con le mie passioni "ossessive - compulsive" evito di fare sul sito una recensione degli altri 2 concerti dei NIN a cui ho assistito (oltre a quello di Lisbona, che invece ho recensito qualche tempo fa). Al contempo è un peccato non parlarne almeno in questo spazio, se non altro per fissare quei momenti nella mia memoria.

A Monaco ho passato 2 giorni a girare la città, grazie alla gentilissima ospitalità del mio amico Gianfranco. Era la terza volta che andavo a Monaco ma anche in questa occasione la città bavarese non ha mancato di sorprendermi positivamente. Mi sembra un riuscitissimo melange di metropoli e paesone, organizzatissima come solo una grande città tedesca sa essere ma al tempo stesso a dimensione d'uomo. Per non parlare dell'affollatissimo cartellone di eventi culturali e ludici che giornalmente Monaco offre. Fantastico posto!

Oltre ad aver assecondato la mia passione per l'architettura contemporanea visitando la splendida Allianz Arena (nonostante la mia idiosincrasia per il calcio) sono andato finalmente a Villa Stuck a rendere il doveroso omaggio ad uno dei miei artisti preferiti. C'era anche un'interessantissima mostra di Brian Jungen, un artista canadese che fa delle cose interessanti mescolando tradizioni dei nativi americani con i simboli della società dei consumi (le scarpe della Nike).

Arrivo finalmente al concerto che, per una fortuna sfacciata, si tiene a meno di 10 minuti a piedi da casa di Gianfranco! Il posto è enorme! Un magazzino industriale davvero immenso: non so se quella sera (28/3/2007) c'è stato il pienone ma il colpo d'occhio era davvero notevole. Trovo senza difficoltà, e senza passare davanti a nessuno, un ottimo posto piuttosto avanti e da lì mi vedo il concerto dei Ladytron.

Una rivelazione! Su disco non mi hanno mai entusiasmato ma dal vivo sono davvero potenti e soprattutto belli "rumorosi"! Inoltre è un piacere vedere un gruppo elettronico che suona per davvero e non si appoggia solo e soltanto a basi. Da questo punto di vista i Ladytron sono eccellenti, visto che si presentano con un batterista, una bassista, un tastierista, un chitarrista/tastierista e le due cantanti/tastieriste. Peccato per la presenza scenica davvero imbarazzante delle due appena citate cantanti. Rigide come pezzi di legno, soprattutto la ragazza inglese che non è assolutamente in grado di muoversi a tempo. Il che è davvero assurdo per un combo elettronico! Ad ogni modo nonostante questo difetto si è trattato di un concerto ottimo, durato circa 30 minuti in cui sono stati riproposte molte canzoni dal loro ultimo CD Witching Hour....
(to be continued...)